Possedere in casa una collezione è fonte di orgoglio e ci offre un tesoro di valore inestimabile, spingendoci a migliorarci costantemente e ad acquisire più conoscenze possibili, poiché la comprensione del passato si manifesta anche attraverso questi piccoli ma significativi dettagli.
Le collezioni, di qualsiasi genere, ci narrano una parte del passato e una parte di noi stessi. Rappresentano una storia ampia che si intreccia con molteplici realtà quotidiane, con i ricordi personali che si fondono in una trama complessa e indubbiamente intricata.
Un autentico patrimonio personale e non solo, che richiede tuttavia di essere ampiamente conosciuto e utilizzato per accrescere il proprio valore e quello altrui. Oggi è quindi fondamentale poter approfondire questo aspetto e far valutare la propria collezione attraverso regolamentazioni precise e dettagliate, e soprattutto adeguatamente certificate. Ogni dettaglio deve essere curato e preciso.
Ma qual è il valore reale di una collezione?
Il valore dipende innanzitutto dal tipo di collezione, che influenza significativamente il suo peso complessivo. Pertanto, scegliamo sempre con attenzione, tenendo conto delle nostre disponibilità economiche, e procediamo con cautela, avendo già una valutazione iniziale per capire se è necessario arricchirla ulteriormente o adeguarci gradualmente a un miglioramento lento e preciso.
Ma ciò che conta davvero è possedere una certificazione, scritta e registrata, rilasciata da enti ed esperti del settore, che ci spinga a considerare ogni aspetto in modo accurato e capillare, valorizzando e arricchendo nel dettaglio ogni elemento presente nella collezione che possediamo.
Oggi, poter disporre di un semplice documento che attesti il valore chiaro ed evidente di una certificazione è cruciale, perché ci fornisce la consapevolezza di quanto sia importante dare un peso a ciò che il passato ci ha lasciato in eredità e che oggi siamo in grado di sfruttare a nostro modesto vantaggio.
Cosa implica certificare una collezione?
Possedere una collezione e ottenere una certificazione per essa significa darle un valore, una consistenza, una realtà. In questo modo, siamo anche in grado di tutelarci legalmente, poiché la nostra collezione diventa nota e ambita dai collezionisti più appassionati, offrendoci anche opportunità di guadagno.
Senza una certificazione, infatti, non siamo pienamente tutelati e rischiamo di possedere oggetti di valore senza esserne consapevoli. Una certificazione è quindi sinonimo di tutela personale, garanzia per la vendita e l’eredità di una collezione, e soprattutto è un documento utile per le assicurazioni, che non si sa mai nella vita.
Infatti, se sfortunatamente la tua collezione dovesse essere rubata, l’assicurazione legata alla certificazione di valore ti fornirebbe tutta la tutela necessaria e ti permetterebbe anche di ottenere un minimo di risarcimento indispensabile in situazioni così disastrose per te, la tua collezione e il tuo potenziale guadagno.
Chi certifica una collezione?
Per ottenere una certificazione, è necessario rivolgersi a enti o professionisti del settore, riconosciuti e in grado di rilasciare un documento valido sotto ogni aspetto, quindi valido a livello legale e a tutto tondo. Non si tratta solo di un orgoglio personale, ma di una tutela al 100%.
Pertanto, rivolgiti a periti e professionisti, alle case d’asta, ai musei e alle fondazioni autorizzate, ma anche alle associazioni collezionistiche dove sono sempre presenti periti del settore. Ovviamente, maggiore è la loro esperienza, più sicura sarà la certificazione rilasciata sulla collezione, che va comunque esaminata nel suo complesso.
Di solito, per ottenere la certificazione, è necessario analizzare visivamente e tecnicamente tutti i pezzi che la compongono, verificandone la provenienza e anche lo stato di conservazione, che è indispensabile per aumentarne il valore complessivo. E ovviamente, tieni presente che la stesura del certificato di autenticità e valutazione ha un costo, che devi essere in grado di sostenere.
La certificazione: un atto culturale, ma non solo
Quando procedi con la valutazione precisa ed essenziale di una collezione, le stai dando uno scopo, le stai cioè dando modo di mostrare che al suo interno c’è un mondo tutto da conoscere, che non si limita alla semplice osservazione, ma racchiude un’infinità di cose.
Chi colleziona, del resto, lo fa in automatico: colleziona per preservare la memoria storica di un periodo, di un artista, di un’epoca. Agisce affinché la sua memoria si unisca a quella generale, perché contribuisca ad essere importante in un complesso armonico fatto di tante altre storie, tutte importanti e determinanti. Collezionare è più che un semplice hobbY!